Quel sostegno per la conciliazione lavoro/maternità che non c’è
Il mio libro “Mamme M.I.A Mamme Imprenditrici Allattano – Storie di difficile conciliazione”, edito da LuoghInteriori, è nato dalla mia esperienza, proprio nel momento più bello della mia vita, quando sono rinata mamma; lo stesso che però si è rivelato anche uno dei momenti più complicati da me mai vissuti.
Ero sempre sola a casa con la bimba (mio marito mancava sempre per lavoro), ci tenevo tantissimo ad allattarla e mi ero documentata molto prima del parto. Ci tenevotantissimo, come ci tengo ancora, anche al mio lavoro nel mondo della scrittura, da giornalista e ghostwriter, ma per me è stato a dir poco difficile conciliare il tutto. Inoltre mia figlia, per via del frenulo linguale corto, piangeva sempre, non cresceva come doveva, e questo rendeva tutto davvero stancante e snervante. Proprio per la stanchezza e la solitudine, rotta solo dalla rete femminile, dalle chat, e da una professionista del settore, una consulente in allattamento, svezzamento, sonno e del portare i bimbi in fascia (santa fascia!), sono ancora qui. Perché purtroppo, come scrivo nel mio libro, in quelle terribili e infinite notti insonni, travolta da quel vortice deleterio di sensazioni negative e senso di impotenza, ho pensato anche di farla finita con mia figlia.
Sempre grazie alla rete ho scoperto poi che quel senso di impotenzanon era solo mio e che aveva anche un motivo d’esistere, visto che alle donne, alle mamme e alle famiglie che accolgono una nuova vitamanca l’adeguato sostegno che dovrebbe rendere la conciliazione lavoro/maternità ciò che è ma non viene riconosciuta come tale: una preziosa opportunità per la società intera.
Ho raccolto così dodici storie di mamme libere professioniste e imprenditrici che sono riuscite, anche loro a fatica, a conciliare tutti gli aspetti della propria vita.
Ognuna avanza anche una proposta per migliorare la situazione attuale che vede, ancora oggi, le donne troppo spesso costrette a scontrarsi con una scelta forzata e non voluta: continuare a lavorare e non avere figli, non allattare, non allargare la famiglia?O, viceversa, dare priorità alla famiglia e ai figli sacrificando la realizzazione professionale?
Oggi le donne riescono a fare tutto, se lo decidono con determinazione, ma a che prezzo? Perché fare i salti mortali per mettere al mondo e avere cura dei figli che non sono di chi li mette al mondo ma sono del mondo stesso? Sì perché quei neonati saranno gli adulti di domani che, con un’infanzia più sana e felice, con un allattamento naturale come da raccomandazioni OMS e con la possibilità di avere la cura e la presenza di mamma e papà, saranno anche lavoratori più produttivi, persone più felici, abitanti di un mondo migliore.
Con il mio libro ho voluto canalizzare le mie difficoltà nella scrittura che è la mia professione e la mia passione. In quelle pagine c’è il quadro della società dal punto di vista delle mamme libere professioniste e imprenditrici: una realtà a volte nascosta, a volte ignorata. E c’è il grido di aiuto di una madre che stava per uccidersi e uccidere la propria bimba per la mancanza di sostegno che, invece, dovrebbe prevedere figure professionali a casa, più asili nido, più flessibilità sul lavoro, più apertura culturale, più rete sociale.
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